Nel racconto biblico, Mosè scese dal monte Sinai con le tavole dei Dieci Comandamenti, uno dei quali era chiaro e inequivocabile: "Non uccidere".
Questo comandamento rappresentava un pilastro della moralità divina, vietando l'omicidio e promuovendo il rispetto per la vita umana come uno dei valori fondamentali della fede.
Tuttavia, quando Mosè vide il popolo israelita adorare un vitello d'oro, il suo sdegno fu palpabile. Era indignato per questa manifestazione di idolatria e ribellione al Dio unico. In un atto che contraddiceva il Comandamento che portava con sé, ordinò ai Leviti di prendere le spade e uccidere coloro che avevano partecipato all'adorazione dell'idolo.
“Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente”.
I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.
Esodo, capitolo 32, versetti 27 (Bibbia CEI - Chiesa Cattolica)

Silvano
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