Caro Sistino,
anche se ormai sei una star mondiale, mi permetto di scriverti a nome di tutti noi umili telespettatori per dirti che non ti dimenticheremo.
Ti sono bastati due giorni per prenderti la scena: eravamo tutti lì, milioni di occhi puntati sul camino più famoso del mondo, quando sei arrivato con quell’aria un po’ scocciata per la serie: “Che volete? Non avete mai visto un gabbiano?”
Ma poi a poco a poco ci hai preso gusto a farti guardare. E in attesa della fumata bianca ci hai intrattenuto meglio di chiunque altro presentandoci a poco a poco la tua famiglia: prima una fortunata compagna che avevi scelto fra mille pretendenti, e poi vostro figlio – un piccolo pulcino che muoveva traballante i primi passi.
Ci hai spiegato l’importanza della famiglia, e non ti sei fermato qui. Perché proprio prima della fumata bianca, quando il pensiero del mondo inevitabilmente era concentrato sull’imminente elezione, te ne sei uscito con un colpo di genio che neanche il miglior sceneggiatore di tutti i tempi avrebbe mai immaginato: in diretta mondiale hai vomitato un topo davanti a milioni di telespettatori. Altro che Netflix. Fossi un produttore di Hollywood ti ingaggerei subito per scrivere un nuovo film.
Da casa tutti ti hanno fissato increduli: alcuni hanno distolto lo sguardo; altri hanno riso; qualcuno ha fatto profonde riflessioni teologiche sull’equilibrio tra la vita e la morte. Ma tu, in realtà, stavi dando una importantissima lezione di vita: anche nei momenti più solenni, la natura fa il suo corso. Tuo figlio aveva fame, e tu gli stavi semplicemente dando da mangiare dopo essere andato a caccia. Che momento epico!
E ora che le telecamere si sono spente, adesso che il mondo ha il suo nuovo Papa, noi non ti dimenticheremo. Te lo assicuro. Sappi che per noi resterai sempre il vero protagonista del Conclave. Nessun fumo, per quanto bianco, potrà cancellare quel momento.
Ti aspettiamo su qualche altro comignolo, magari in occasione del prossimo G7. Oppure anche solo in una piazza a caso, purché ci regali un altro spettacolo.
Con affetto e una scatoletta di sardine virtuale,
e in rappresentanza dei tuoi fedeli spettatori umani
Massimiliano Caruso
(alias “Come sorridere in un mondo contorto”)
Anna Maria
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