Un razzo a pochi metri da me, vedo pezzi di intestino… sopravvivo ancora
di Aya Ashour

Sono seduta con mia sorella Noor al caffè “Zaytouna” del centro di Deir al Balah. Cerco di connettermi al web. Alzo la testa dal portatile al suono di qualcosa che scende dal cielo. Vedo un’esplosione davanti ai miei occhi. Il fuoco brucia mentre quattro corpi davanti a me venivano fatti a pezzi. Mi metto in ginocchio con le mani sulla testa mentre aspetto che le schegge mi cadano addosso e urlo a mia sorella Noor, che non vedo più.

Mentre cerco di riavvicinarmi al nostro tavolo, mi giro verso le urla di quelli che erano al tavolo accanto a me, bombardato. C’erano Hossam, Malik e Haniyeh, miei amici. Malik urla a terra, mentre Hossam regge Haniyeh che perde sangue. Mi chiedono di chiamare l’ambulanza, mi alzo e vedo un pezzo di intestino davanti a me, così urlo scappo, il mio amico Mohammed fugge e grida.

Ritrovo Noor: piange, mentre io non trovo una sola lacrima da versare. Alcune persone si avvicinano con l’acqua per lavarci il viso, mentre io cercavo di calmare Noor. Mi guardo la mano: è piena di sangue.

Chiamo mia madre per rassicurarla. Per ora sono sotto choc, oh mio Dio, come sono sopravvissuta mentre il razzo ha colpito a pochi metri da me? Se fosse stato un aereo F-16 sarei inevitabilmente morta, era un missile di un aereo da ricognizione, quindi non sono stata colpita dai frammenti che avrebbero potuto tagliarmi gli arti o bruciarmi il viso. Non posso credere di essere davvero sopravvissuta ancora, ma sento lo spettro della morte che mi gira intorno da giorni e lo dico a mia sorella Noor: “Forse Israele mi ucciderà”. Lei mi risponde: “Voglio morire con te”. Arriva mia madre, mi butto sul suo grembo sempre senza piangere, mi dice: “Ti ho detto di non andare da nessuna parte, ma tu non senti le mie parole!”. E mi abbraccia forte.

Non voglio vedere altri pezzi di carne umana davanti ai miei occhi, solo pochi minuti prima del razzo stavo dicendo ad Haniyeh quanto è bella, per poi avere sulle mie mani il suo sangue!

Cos’è questa follia? Di sicuro non voglio morire, voglio sopravvivere con i miei cari a questo inferno e questo è un mio diritto. Smettetela di sostenere Israele con le armi e di fornirgli giustificazioni, ci stanno bombardando mentre noi cerchiamo di connetterci a Internet per raccontare la verità, non credo che vogliate più prove. E stiamo morendo anche di fame da 55 giorni davanti al mondo che non fa niente per noi.

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