I primi vagiti dell’antiamericanismo nel mondo si fanno coincidere, normalmente, con la seconda presidenza del democratico Grover Cleveland (1893), quando fu data un'interpretazione estensiva alla Dottrina Monroe.
In realtà, a parte una disputa di confine della Guyana britannica tra la Gran Bretagna e il Venezuela, che si risolse anni dopo con un arbitrato internazionale, Cleveland, già contrario alla politica espansionistica del suo Paese, si oppose fermamente all’annessione delle Hawaii e, nel corso di quel mandato, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò solo lo Utah a unirsi all’Unione. È pur vero che, verso la fine della sua presidenza, egli sostenne una politica estera più aggressiva, introducendo il divieto di nuove colonie europee e ampliando l’interesse nazionale degli Stati Uniti a qualunque faccenda concreta del continente americano.
Fu invece con la Guerra Ispano-Americana, combattuta negli ultimi anni di quel secolo, che gli USA iniziarono a conquistare, stavolta con la forza e l’inganno, altri territori: Cuba, le Filippine, Porto Rico e Guan. Fu il momento in cui si videro all’opera, per la prima volta, i Marines, che sbarcarono a Cuba.
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