Le etichette politiche come "comunisti", "fascisti", "destra", "sinistra" non sono altro che armi velenose, forgiate ad arte per frantumare l'unità sociale e manipolare le coscienze. Questi marchi non descrivono la realtà, ma la distorcono, riducendo la complessità dell’esistenza a una lotta tra due fazioni contrapposte, dove la diversità di pensiero viene abbattuta in favore di uno scontro binario e sterile. Invece di avvicinare le persone, queste etichette infettano la società, alimentando conflitti gratuiti che impediscono qualsiasi forma di dialogo autentico. La realtà, però, è che questo dualismo è solo una trappola ben congegnata, un espediente per allontanare le persone le une dalle altre, mentre le vere sfide che affrontiamo sono universali, prive di appartenenze politiche.
E quanto alla stupidità, essa infesta indistintamente entrambi gli schieramenti. Fanatismi e ignoranza imperversano tanto tra chi si definisce di destra quanto tra chi si proclama di sinistra. La questione non è lo schieramento, ma l’incapacità di pensare con lucidità, di guardare oltre gli slogan vuoti e le ideologie stantie che, invece di illuminare, offuscano la verità. Troppi si lasciano trascinare da correnti preconfezionate, senza nemmeno porsi la domanda fondamentale: "Cosa è davvero giusto?". La verità è che ogni individuo dovrebbe poter scegliere liberamente le idee più giuste, senza preoccuparsi di provenienza o etichetta. Potremmo accettare una proposta di "sinistra" e rifiutare una di "destra", o viceversa, ma la divisione tra due fronti è un inganno. Le ideologie non si esauriscono in due categorie contrapposte: costringere le persone a ridursi a una sola etichetta è il modo più facile per evitare di affrontare la complessità della realtà.
Non è più tempo di schierarsi. È ora di superare la gabbia delle etichette, di smascherare il sistema che ci vuole separati e chiusi nelle nostre fazioni. Finché continueremo a lottare tra fazioni artificiali, continueremo a perdere il nostro tempo e la nostra capacità di trovare soluzioni reali.