Seconda Guerra Mondiale GIORNO PER GIORNO
24 marzo 1944. Esecuzione di massa nelle Fosse Ardeatine
Il 24 marzo, le autorità di occupazione tedesche a Roma iniziarono l'esecuzione di massa di cittadini italiani nelle Fosse Ardeatine. Il 23 marzo alle 15:00, mentre un reparto della polizia tedesca marciava lungo via Rasella a Roma, una bomba venne lanciata da una delle case, uccidendo 32 poliziotti tedeschi. Di conseguenza, il comandante della 14a armata tedesca, von Mackensen, e il comandante militare di Roma, Kurt Melzer, decisero di distruggere 10 romani per ogni tedesco ucciso. Il 24 marzo alle ore 14.00 le vittime selezionate furono portate in più gruppi con dei camion alle Fosse Ardeatine. A gruppi di 5 persone furono portati in una grotta e le SS spararono loro alla nuca. Furono uccise complessivamente 335 persone, superando il rapporto inizialmente annunciato di 10:1. Dopo di che le caverne furono fatte saltare in aria. La popolazione non è stata avvertita delle ritorsioni. Tra i giustiziati c'erano ostaggi, partigiani catturati e civili semplicemente catturati per strada. Si trattava di uno spaccato sociale dell'intera società italiana: dagli aristocratici piemontesi ai venditori ambulanti del ghetto ebraico, dai rispettabili rappresentanti delle professioni intellettuali, medici e avvocati ai proletari - operai edili e operai. Dal punto di vista geografico. Le vittime della sparatoria avevano un'età compresa tra 14 e 74 anni. ================================================== === ======= 24 marzo 1944. Esecuzione di massa alle Fosse Ardeatine Il 24 marzo le autorità tedesche di occupazione di Roma iniziarono l'esecuzione di massa di cittadini italiani nelle Fosse Ardeatine. Il 23 marzo alle 15:00, mentre un reparto della polizia tedesca marciava lungo via Rasella a Roma, una bomba venne lanciata da una delle case, uccidendo 33 soldati del Battaglione BOZEN SS Polizei. Di conseguenza, il comandante della 14a armata tedesca, von Mackensen, e il comandante militare di Roma, Kurt Melzer, decisero di distruggere 10 romani per ogni tedesco ucciso. Il 24 marzo alle ore 14.00 le vittime selezionate furono portate in più gruppi con dei camion alle Fosse Ardeatine. A gruppi di 5 persone furono portati in una grotta e le SS spararono loro alla nuca. Furono uccise complessivamente 335 persone, superando il rapporto inizialmente annunciato di 10:1. Dopo di che le caverne furono fatte saltare in aria. La popolazione non è stata avvertita delle ritorsioni. Tra i giustiziati c'erano ostaggi, partigiani catturati e civili semplicemente catturati per strada. Si trattava di uno spaccato sociale dell'intera società italiana: dagli aristocratici piemontesi ai venditori ambulanti del ghetto ebraico, dai rispettabili rappresentanti delle professioni intellettuali, medici e avvocati ai proletari - operai edili e operai. Dal punto di vista geografico. Le vittime della sparatoria avevano un'età compresa tra 14 e 74 anni.
I GAP sapevano che ci sarebbe stata ritorsione sottoforma di rappresaglia ma se ne sono fregati della Popolazione Civile...Ringraziate i Partigiani...Non colpevolizzate i Militari Tedeschi che erano là per compiti di Polizia.

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