L'immarcescibile fake dei bugiardi vigilantes della lotta all'"odio" e la bancarotta della stampa italiana
“Quando si compra la Pravda, si sa che prima di essere scritti gli articoli sono sottoposti a rigida censura e se ne tiene conto nel leggerli. Ma quando un francese o un italiano leggono alcuni dei loro giornali, che si presentano con una etichetta di libertà e di democrazia, non immagina che, dietro certi articoli, c'è ugualmente una censura fatta dai redattori, dal direttore, dal conformismo, dalla moda politica. E cade nella trappola tesagli. Questa è la ‘nuova censura’, il pericolo più grave che incontra la libertà in Occidente”.

Così scriveva negli anni Settanta un intellettuale liberale come Jean-François Revel in due piccoli capolavori, La nuova censura e La conoscenza inutile.

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