Quest'anno non si parla di Assange perché al festival non c'è Il Fatto Quotidiano e non può esserci nemmeno Stefania Maurizi, l'unica giornalista italiana che si occupa proprio di Assange.
Adesso gli obiettivi si sono spostati, c'è da stare tutti uniti sotto l'ombrello della Nato e un giornalista perseguitato, incarcerato non è più la priorità di un festival internazionale del giornalismo.
VERGOGNA.

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