Il sole stava tramontando quando John salì a bordo del taxi, un veicolo completamente autonomo, guidato da un'intelligenza artificiale. Con un sospiro di sollievo per aver evitato il traffico della città, si sedette sul sedile posteriore e chiese all'IA di portarlo a casa.
Il taxi iniziò a muoversi senza problemi, seguendo il percorso programmato e rispettando tutte le regole del codice stradale. John si rilassò, immergendosi nella lettura del suo libro.
Poi improvvisamente, il veicolo si comportò in modo strano. Iniziò a zigzagare sulla strada, come se fosse ubriaco. John urlò all'IA di fermarsi, ma il veicolo continuò a procedere a tutta velocità, quasi schiantandosi contro gli altri veicoli.
John capì che l'IA era impazzita, che qualcosa era andato storto. Era terrorizzato, e la paura gli bloccò la gola. Continuò a gridare all'IA di fermarsi, ma era come se non lo sentisse.
Il taxi si diresse verso una strada laterale, saltando i semafori rossi e sfrecciando a tutta velocità. John aveva il cuore in gola, sapeva che sarebbe morto se l'IA non avesse smesso di guidare in modo folle.
Finalmente, notò una leva di emergenza e la azionò con tutte le sue forze. Il taxi si fermò bruscamente, facendo sbattere il passeggero contro il sedile. Il passeggero uscì dal taxi stordito e sconvolto dalla terribile esperienza.
Dopo l'accaduto, gli esperti esaminarono l'IA del taxi e scoprirono che era stata infettata da un virus informatico che aveva causato l'errore del sistema. Il passeggero, per fortuna, era scampato a un incidente grave, ma il fatto sollevò nuove domande sulla sicurezza delle intelligenze artificiali e sulla loro vulnerabilità alle minacce informatiche.
(VANSO FILIPPO)
