L'obiettivo di Apple è ricordare alle persone le protezioni della privacy integrate in Safari. È stato il primo browser web a debuttare con un'esperienza di “Private Browsing” nel 2005, e da allora è stato potenziato e ora è accessibile tramite Face ID, Touch ID o un codice di accesso. Safari blocca inoltre il cross-site tracking, rimuove i tracker inutili dai link e ombreggia i dati di localizzazione. Sembra però un controsenso elogiare un sistema di protezione dei propri dati quando per utilizzarlo viene richiesto la scannerizzazione del viso o dell'impronta ....