ANCORA SU ACCA LARENTIA: IL VERTICE DELLA VERGOGNA E DELLA STUPIDITÀ
Ora che si son calmate le polemiche (più stupide che strumentali) della celebrazione della ricorrenza dopo 46 anni, della strage di Acca Larentia, vorrei proporre qualche riflessione “sine ira ac studio”, cioè senza alcuno spirito polemico.
Lo scandalo che è stato montato dalla cosiddetta “sinistra” ha mostrato l’aspetto peggiore della strumentalizzazione politica che ha ormai superato il senso corrente della vergogna.
Parlo di quella “sinistra” che nei numerosi anni in cui è stata al governo non ha mai mosso alcuna questione sulle annuali manifestazioni in ricordo di quella strage sanguinaria. Neppure per la manifestazione del 2018 quando, in ricordo dei Camerati uccisi, sfilarono per Via Tuscolana circa seimila giovani.
L’attuale “sinistra” becera e truffatrice cerca in questo modo di creare problemi al governo presieduto da Meloni Giorgia della quale - sia chiaro - non me ne importa nulla. Nè di lei, né della sorella, né del cognato e né di tutti i suoi parenti.
La accusa per montare lo scandalo è che il saluto romano costituirebbe “apologia di fascismo” ai sensi delle famigerate leggi Scelba e Mancino.
L’argomento non merita commento poiché, al di là della malafede che va denunciata e disprezzata, l’argomento si pone al fondo di una scala di misurazione percentuale della cretinaggine. E ciò senza contare che sull’argomento si è già pronunciata la Corte di cassazione che per la commemorazione dei Caduti il c.d. “Presente!”, accompagnato dal saluto romano, non integra nessuna ipotesi di reato.
Nonostante ciò la Polizia di Stato e in particolare la Digos, evidentemente su input del responsabile politico Ministro Piantedosi, si è scatenata a caccia di chi saluta romanamente. Come quando la Polizia profondeva il suo migliore impegno rincorrendo su spiagge disabitate e alle prime luci dell’alba chi faceva sport correndo ma senza mascherin.
Ah, il poveretto!
Sabato scorso sono stati celebrati i funerali del Camerata Alberto Indri. La Chiesa sembrava un accampamento di giubbe blu circondato da indiani sioux: il luogo di culto era letteralmente circondato da un nugolo di valorosissimi poliziotti, quattro della Digos di fronte alla Chiesa, cinque sul lato destro e un altro numero sul lato destro. Me lo ha confermato uno di questi poliziotti.
Si è perso non solo il senso della politica ma anche il senso del ridicolo e su questo vorrei richiamare l’attenzione del Ministro dell’Interno.
L’ imponente schieramento di Polizia era lì per controllare e identificare chi faceva saluti romani.
Tuttavia, il senso essenziale della questione è un altro: si pensa di fronteggiare il Fascismo proibendo i saluti romani. E cioè vietando il saluto romano si sconfigge il Fascismo.
Questi signori non hanno veramente capito niente: il Fascismo ove meritasse di essere contrastato andrebbe contrastato perseguendo giustizia sociale, dignità nazionale, indipendenza dallo Stato, sovranità monetaria, lotta alla disoccupazione, guerra alla povertà e alla corruzione, creando una scuola che educhi veramente ad essere cittadini di questo Stato. Se questo è uno Stato.
Rinnovando radicalmente la magistratura di ogni ordine e grado affinché i giudici facciano i giudici veri, che è la cosa per la quale vengono pagati.
È ridicolo ed aberrante che coloro i quali pensano di fronteggiare l’ inesistente pericolo fascista vietando il saluto che si deve ai Caduti, siano coloro i quali provocano il sempre crescente sentimento popolare di nostalgia e di auspicato ritorno dello Stato al Fascismo.
AUGUSTO SINAGRA
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