IL MAFIOSO TRADITORE DELL'ITALIA E DEGLI ITALIANI - Chi era Giorgio Napolitano?
Già dirigente dei GUF, i Gruppi Universitari Fascisti, Giorgio Napolitano nell'immediato dopoguerra entrerà direttamente nelle file del Partito Comunista Italiano.
All'interno del PCI guida la corrente di destra detta dei "miglioristi" e in molti, da subito, vedono nella sua figura l'ombra lunga del Dipartimento di Stato Americano, si vocifera di sue frequentazioni all'Ambasciata USA di Roma.
In virtù di ciò in breve si guadagna il soprannome "l'Amerikano".
Negli anni '70 Giorgio Napolitano si palesa sempre di più come l'uomo forte degli USA all'interno del Partito Comunista Italiano.
Era l'unico comunista occidentale che avesse il privilegio di viaggiare liberamente negli Stati Uniti d'America.
Nel 1979 svolse una serie di conferenze nelle università statunitensi con il fine dichiarato di delegittimare la rivoluzione cubana e lo stesso Fidel Castro, apostrofandolo come "dittatore populista".
Nel 1986 la mutazione genetica del PCI era completa e si era ormai consolidata al suo interno la linea politica revisionista della cariatide yankee che, a livello di politica estera, affermava: "piena e leale solidarietà agli Stati Uniti e alla NATO”.
Nel 1991 avrà un ruolo fondamentale nella distruzione del Partito Comunista Italiano e nella sua trasformazione in senso liberista e atlantista nell'odierno PD.
In diverse interviste rinnegherà a più riprese il suo passato e affermerà di "non essere mai stato comunista".
E forse questa è l'unica cosa vera.
Dall'alto delle sue cariche istituzionali si distingue per l'appoggio appassionato a tutte le guerre imperialiste di rapina nel mondo (Serbia, Iraq, Afganistan, Libia, Siria), in cui si ritaglia un ruolo di tenace sponsor e lobbista. Giorgio Napolitano è sempre plaudente, in prima fila, a tutti i massacri, le stragi e le devastazioni della NATO.
Sarà ricordato per il gossip di essere il figlio naturale di Re Umberto II° di Savoia, cosa che gli valse il soprannome di Re Giorgio, e soprattutto per essere stato il primo Presidente della Repubblica in carica a trascorrere negli USA i giorni in cui in Italia c'erano le elezioni.
Tra le tante torbide vicende in cui è stato coinvolto Napolitano ricordiamo il "Segreto di Stato" posto sull'avvelenamento ambientale nella Terra dei Fuochi, come ha eloquentemente rivelato il pentito Schiavone, nonché la distruzione delle prove dei rapporti tra Stato e Mafia che lo chiamavano prepotentemente in causa.
In occasione della strage del Cermis del 1998, quando un aereo militare americano tranciò il cavo della funivia uccidendo venti cittadini innocenti, Napolitano si spese a favore dell'impunità dei piloti dei caccia USA responsabili del massacro.
Come non ricordare poi la grazia concessa, contro il parere sfavorevole della Procura generale di Milano, al colonnello della CIA Joseph Romano condannato dalla giustizia italiana per il rapimento dell'egiziano Abu Omar sul nostro territorio e in seguito a lungo torturato nel carcere-lager di Guantanamo.
Il Segretario di Stato Americano Henry Kissinger - regista dei golpe militari che diedero vita alle feroci dittature di Pinochet in Cile e di Videla in Argentina - dichiarò piuttosto eloquentemente:
"Giorgio Napolitano è il mio comunista preferito!"
Roberto Vallepiano